Il Movimento Studenti di Azione Cattolica saluta con gioia l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. Per la sua storia di impegno, serietà e servizio siamo certi che l’onorevole Mattarella possa svolgere al meglio il ruolo delicato che gli è attribuito dalla nostra Costituzione, nel rispetto delle forze politiche e in dialogo con tutti i cittadini del Paese.
Ci emoziona ricordare il cammino di formazione di Sergio Mattarella, che come noi è cresciuto nel Movimento Studenti. Mattarella è stato infatti responsabile del MSAC di Roma e del Lazio tra il 1960 e il 1964: in occasione del centenario del MSAC, nel 2010, ci ha detto che «l’esperienza di quell’impegno nella GIAC e nel suo Movimento Studenti e, soprattutto, i riferimenti di valore su cui si fondava e quel che ho ricevuto per alimentarlo hanno disegnato il mio senso della vita e la mia fisionomia come persona». Ci sentiamo felici e orgogliosi: sappiamo che i sogni e gli ideali, ancora oggi alla base del nostro impegno, sono ben fondati nella storia del Paese e si rinnovano continuamente grazie alla presenza viva degli studenti di AC nelle scuole di tutta Italia.
In questo tempo di forti tensioni, di scontri spesso oltre i limiti del rispetto, vediamo nell’onorevole Mattarella un uomo capace di dialogo, una figura che sa unire e non dividere. È lo stile dell’incontro che Mattarella ha formato in sé anche grazie all’esperienza del MSAC. Sempre nel 2010, infatti, ci raccontava: «Studiare insieme, vivere insieme un’esperienza di classe, di comunità e di studio mi ha aiutato a comprendere le esigenze, i problemi e le attese degli altri. Si cresce, se si cresce insieme. Ci si realizza, se ci si realizza insieme. Si è davvero liberi dall’ignoranza, dal bisogno e dalla violenza se liberi sono anche gli altri».
Noi giovani cerchiamo nelle nostre istituzioni dei punti di riferimento coerenti e credibili. Per questo leggiamo con speranza le parole che Sergio Mattarella scriveva in ricordo del fratello Piersanti, anche lui già msacchino, barbaramente ucciso dalla mafia. Per Sergio, Piersanti «avvertiva fortemente il senso della dignità propria e di quella del ruolo che rivestiva; si rifiutava di piegarsi alla prepotenza, alla sopraffazione della mafia o alla minaccia della violenza; non aveva intenzione di far finta di non vedere. Era consapevole del pericolo che poteva aver di fronte ma sapeva che si deve vivere in maniera decorosa, potendo essere sempre orgogliosi delle proprie scelte». Parole e valori che hanno poi ispirato tutta la storia politica di Sergio Mattarella, cominciata proprio all’indomani dell’assassinio di Piersanti.
Sergio Mattarella, nella sua lunga esperienza parlamentare, è stato anche apprezzato ministro dell’Istruzione; e, avendo militato nell’associazionismo studentesco del MSAC, conosce bene la tensione morale con cui gli studenti si avvicinano alla scuola. Al Presidente Mattarella, e a tutte le forze politiche, mettiamo a disposizione la nostra passione per la scuola italiana, nella speranza che i prossimi anni ci vedano costruire un sistema d’istruzione più giusto, più attrattivo, più partecipato.
Caro Presidente Mattarella, da studenti di AC che condividono oggi il suo percorso di formazione, ci sentiamo vicini a lei nel difficile esercizio delle funzioni che la Costituzione le riconosce. A lei rinnoviamo il nostro impegno per costruire dal basso, dalle nostre scuole spesso sofferenti, un’Italia «orgogliosa» di sé e delle proprie scelte.
Con stima e gratitudine,
La Segreteria nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica