Due incontri per dialogare con i giovani sulla fatica della pace
Nel tempo malato di sfiducia in cui abitiamo, il conflitto rischia di diventare la cifra che accompagna il cammino lungo il quale i giovani divengono adulti: un conflitto che non ha necessariamente il volto eclatante della violenza, ma che rischia di animare sempre più diffusamente – e apparentemente in silenzio – le dinamiche di vite lacerate dentro di sé, nell’incertezza del futuro e alla ricerca, tra le proprie tante identità, di quella autentica, e in trincea fuori di sé, alla scoperta sospettosa degli altri (compagni di banco e vicini di casa, genitori e professori, concittadini e stranieri) e nella gestione difficile delle paure con cui li si guarda.
Per questo l’Azione Cattolicadella diocesi di Fermo, ed in particolare l’equipe giovani, ha pensato di dedicare al tema del conflitto due momenti di riflessione (venerdì 1 febbraio e venerdì 8 marzo), destinati ai giovani dell’intera Diocesi, aperti a tutti quanti vorranno partecipare. A guidarli sarà l’esperienza di Rondine, Cittadella della Pace, una realtà dove giovani provenienti da vari luoghi di guerra del mondo, identificati dalla storia come “nemici”, o che comunque hanno culture e tradizioni diverse, studiano e convivono, per diventare i leader di domani. Tutto alimenta in loro sospetto, diffidenza, rancore, vendetta, odio. A Rondine si spogliano di alcune certezze, guardano negli occhi e toccano il loro nemico, ci vivono, non per il tempo di un’emozione, ma per il tempo di una formazione accademica. E cominciano a cambiare.
Con questo spirito, grazie alle loro storie e testimonianze, si cercherà di guardare nel cuore pulsante delle nostre vite per capire quanto il conflitto non sia distante da ognuno di noi (rischio latente nell’esperienza di tutte le persone), ma possa essere messo a distanza (tendendo la mano a quel nemico che sono gli altri, ma che possiamo essere persino noi per noi stessi). Queste le parole con cui Mauro Trapè, presidente diocesano dell’Azione Cattolica di Fermo, presenta l’iniziativa:
“Per l’AC è una grande opportunità: si tratta di dare delle risposte concrete e competenti ad uno dei temi più caldi della nostra società, il conflitto. Per sua natura, l’AC mette insieme le generazioni e cerca di formare quelle nuove attraverso il confronto e l’esperienza degli adulti; nei nostri gruppi vivono insieme, aiutandosi, ragazzi, giovani e adulti. Questi due incontri ci aiuteranno a capire e a saper gestire i “conflitti” e da essi si potranno trarre indicazioni preziose anche relativamente ai conflitti che nascono nello stare vicino tra le diverse età. Un momento di crescita per l’associazione e non solo: speriamo infatti di avere tra noi molti giovani, non solo associativi, che vorranno mettersi in gioco su un tema così importante”.
Il primo appuntamento è previsto per venerdì 1 febbraio, dalle ore 21.15, presso il teatro di Porto San Giorgio: la serata è pensata come un incontro vero e proprio con i ragazzi di Rondine. Saranno infatti presenti Alessandro Garuglieri, giovane psicologo e formatore di Rondine, e alcuni dei ragazzi che attualmente vivono nello studentato della Cittadella della Pace. Insieme a loro, in un intreccio di testimonianze e attività, si proverà a far incontrare i grandi conflitti del mondo con quelli locali e personali.
“Credo che mai come in questo momento abbiamo bisogno di dialogo e confronto, di costruire relazioni autentiche basate sul rispetto e sulla consapevolezza della comune appartenenza al genere umano”. Così Francesco Gramegna Tota, vice sindaco di Porto San Giorgio e assessore alle politiche sociali e giovanili, che da subito ha accolto con entusiasmo e disponibilità questo progetto. “Sono molto legato all’Azione cattolica perché è al suo interno che sono cresciuto e sono contento che continui ad offrirmi momenti preziosi di riflessione, come quello che si terrà nel nostro teatro comunale, a pochi giorni di distanza dalla creazione della Consulta giovanile, che pone tra i suoi obiettivi fondamentali proprio l’ascolto e il dialogo costruttivo. Sono certo che da quest’incontro e dalla testimonianza di chi quotidianamente cerca di costruire la pace, i nostri giovani trarranno spunti importanti per la loro vita, da mettere in atto subito, iniziando proprio nelle vie e nelle piazze della nostra città”.
Equipe giovani
Azione Cattolica Diocesi di Fermo