COMUNICATO STAMPA

Non sono mancati commenti autorevoli e gesti significativi su quanto accaduto in questi giorni a Fermo. Confessiamo che di fronte a una tragedia come questa si rimane sbigottiti… il nostro però non è un silenzio vuoto, perché è il silenzio della preghiera, innanzitutto per Emmanuel e per Chimiary, i loro parenti e amici, vicini e lontani, ma anche per la persona che ha compiuto questo gesto. Affidiamo tutti alla misericordia di Dio e preghiamo per la nostra città di Fermo, perché possa fare dell’accoglienza, del dialogo, del rispetto lo stile delle relazioni fra le persone. In questo momento vogliamo anche ricordare – e ringraziare – i tanti giovani e adulti, sacerdoti e laici, diaconi e religiosi che, nella nostra chiesa fermana, accogliendo l’invito del nostro Arcivescovo, si spendono per gli altri, in particolare per i più poveri, convinti che a noi, come cristiani, spetta di vincere il male con il bene. Non affrettiamoci a girare pagina, a far finta di non vedere quanto accade intorno a noi, a ignorare quanti soffiano sulla paura dell’altro, a sottovalutare il pericolo che si cela dietro molti discorsi intorno agli immigrati. Alla giustizia spetta verificare i fatti e le responsabilità penali, alla politica promuovere le condizioni di una vita civile solidale, alla società civile adoperarsi per l’integrazione, alla comunità ecclesiale non dimenticare che alla fine saremo giudicati sull’amore: “ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25, 35).

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